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di Paolo Calcagno, Gualtiero Della Monaca, Michela Fior, Davide Maffi, Claudio Marsilio,
Riccardo Musso, Alberto Peano Cavasola, Luciano Roncai, Marino Viganò
a cura di Alberto Peano Cavasola
Nel lungo secolo spagnolo (1571-1707) Finale ebbe per la Spagna un’importanza strategica e un ruolo logistico di assoluta rilevanza, eppure spesso ignorato dagli storici. L’approdo di Finale non fu soltanto un anello della catena dei presidios, le basi militari che collegavano Madrid a Napoli lungo le coste europee e nordafricane del Mediterraneo. Dopo il 1635 divenne il principale snodo di collegamento di Madrid e Napoli con la Lombardia e con i fronti bellici nelle Fiandre e in Germania.
Descrizione
di Paolo Calcagno, Gualtiero Della Monaca, Michela Fior, Davide Maffi, Claudio Marsilio,
Riccardo Musso, Alberto Peano Cavasola, Luciano Roncai, Marino Viganò
a cura di Alberto Peano Cavasola
Nel lungo secolo spagnolo (1571-1707) Finale ebbe per la Spagna un’importanza strategica e un ruolo logistico di assoluta rilevanza, eppure spesso ignorato dagli storici. L’approdo di Finale non fu soltanto un anello della catena dei presidios, le basi militari che collegavano Madrid a Napoli lungo le coste europee e nordafricane del Mediterraneo. Dopo il 1635 divenne il principale snodo di collegamento di Madrid e Napoli con la Lombardia e con i fronti bellici nelle Fiandre e in Germania.
L’importanza, anzi l’indispensabilità, di Finale era legata alle incertezze, che offuscavano il rapporto di Madrid con Genova, dove parte dell’oligarchia riteneva opportuno minacciare un cambiamento di fronte o comunque una politica neutrale per attenuare il pericolo franco-sabaudo.
In questo contesto lo sviluppo del commercio finalese (e in particolare quello del sale) svolse un ruolo politico molto concreto di minaccia per gli interessi genovesi, non tanto per il suo volume, sempre contenuto, quanto per il suo potenziale. L’equilibrio finanziario della Repubblica, infatti, si reggeva sui commerci con la Lombardia spagnola, ma il quasi-monopolio degli approdi liguri, realizzato nel 1528 con la conquista definitiva di Savona, era annullato proprio da Finale, agevolmente collegata ad Alessandria dalla valle della Bormida.
Costruire un porto a Finale, secondo Raffaele Della Torre, il principale esponente del “partito dei francesi” a Genova, avrebbe voluto dire «rendere questa città deserta d’abitatori». Dal canto loro i finalesi più avveduti avevano sollecitato la protezione spagnola contro Genova sin dal Cinquecento, stimolando l’interesse di Madrid proprio perché «Finale … è come un freno a vicini signori».
La pubblicazione si può trovare nelle librerie finalesi oppure presso la nostra Associazione al prezzo di € 20,00
ISBN 978-88-901669-1-4